martedì 31 maggio 2011

SEI TU CHE POI IO

Sei tu che poi io distruggo tutto, sei tu che poi io non ci sono più coltelli con cui ferirsi, sei tu che poi io continuo a macinare dolore fra noi, sei tu che poi io se non ci sei più vorrò dirti il niente di sempre - viaggio fra il sonno che ho dentro e la luce che si spegne - tu che provavi ad insegnarmi a vivere in parti del mondo fra il bianco Pamukkale un fez in testa il sorriso beffardo di vincitori mercenari di strada ed il cuore appeso alla voce di un muezzin nella notte, e tu urlasti: libertà -  ed eravamo già altrove ed il lago di Bled piangeva le nostre lacrime per poi tornare all'estremo oriente per capire se vivere o lasciare che l'eternità sia qui o più in là - e sei tu che poi io vorrò amarti sempre ma la sofferenza di avermi accanto di bruciarti il tempo nella mia angoscia e ricerca di solitudine, sei tu che poi io vorrò tenerti lontana per proteggerti da quello che sono, sei tu che poi io non c'è più chi suona il rock, sei tu che poi io non c'è più chi suona jazz, e new orleans sta morendo - ti guardo negli occhi perdendo, con sfregi che salgono dal basso pronti a dilaniare i nostri corpi come fossero la nostra essenza, ma l'anima ancora più scalfita, sfregiata dilaniata deturpata -  sei tu che poi io qualcosa dovrò raccontare a questo Dio - gente tramortita da guerre fra sessi e l'elogio dell'anarchia che mi raccontasti per non confondersi con i cuori malati d'amore e la pazzia di questa terra che inghiotte la morte ma non il dolore - ed io che poi tu - muoio di me stesso vergogna di quel che sono ti lascerò volare bugiardo che sono, tu che poi io mi insegnasti a vivere senza riuscirci ed è questo che: sei tu che poi io morirò di te.

Nessun commento:

Posta un commento