sabato 21 gennaio 2012

Luci mi trasportano altrove

Vedo luci che mi trasportano altrove, salgo sopra una di esse. Mi deturpano il viso, lo ricompongo come fosse pongo, corro all’indietro guardando verso l’alto dove scale a chiocciola salgono verso l’infinita altezza del cielo. Ci salgo su. Gradino dopo gradino comincio a salire.

Sento una musica forte per le mie orecchie, uccelli da ali enormi volano all’orizzonte e mi si avvicinano pericolosamente. Continuo a salire per le scale, guardando in basso mi accorgo di quanto sia salito in cielo. All’improvviso le scale si trasformano in un razzo e vengo schizzato presso orbite sempre più lontane dalla terra. Nessuno viene a parlarmi, sono su di una nuvola verde. In perfetta solitudine. Salto da un colore all'altro, ma sempre solo rimango. Spingo con la mano i pianeti che mi circondano. Ci gioco a bocce, mi diverto a creare collisioni planetarie. La terra è sotto a miei piedi e vorrei sbatterle un pianeta contro. Poi arriva un senso di tristezza e colpevolezza, così cambio bersaglio ma forse sbaglio e colpisco per colpa di un abbaglio, un pianeta, e lo taglio: come fosse burro e tutto questo nello spazio dove mi sono perso, disteso a faccia in su, nascosto dietro una meteora e ci gioco a calcio se mi ricordo come si fa, cerco un portiere, un difensore ed un attaccante ma poi la palla vola di sotto, sta per cadere sulla terra, speriamo che non rompa la finestra di qualcuno, che miseria, sono in cielo e torno ad ascoltare musica jazz dal mio terrazzo, come se non mi fossi mai mosso. Caspita che viaggio.

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