mercoledì 1 agosto 2012

Non cercate su google, cercate in me


Elefanti spuntano dal nulla. E poi dicono che io non sia affidabile. Spesso è vero: ma dopotutto cammino incolume a piedi nudi sulla sabbia rovente di agosto, senza scottarmi i piedi, senza dolori: tranquillo. Facile diventare idolo di una città. I bagnanti mi osservano meravigliati: ma come farà quel tizio lì, (sarei io), a non scottarsi? Sono l’eroe, il mago, l'incantatore di genti di questa riviera: nonostante elefanti circondino il mio genio, mi schiaccino il cervello, mi rompano la testa.

Volete anche voi camminare a piedi nudi sulla sabbia rovente senza correre da un ombrellone all’altro, come pazzi e ladruncoli, rubando le ombre degli altri? Non sono del tutto affidabile, è vero: per esempio vedo spuntare dal fondo del mare elefanti da amare: solite allucinazioni: spaghetti involontari, cozze di qualità. Innanzitutto tenete a mente la trasmissione termica. Ed ora non correte su internet a cercare blog di pseudo scienziati, malati internauti. “Trasmissione termica”, zac! “Camminare sulla sabbia rovente”, zac! Dal mondo reale al mondo digitale in un attimo: non cercate su Google, cercate in me.
La gente mi guarda stupita, mi venera, si inchina al mio passaggio ridendo di gioia. Il mio passo è deciso, non mi fermo mai. Non ho paura della sabbia rovente: cammino con portamento fiero e con idee geniali in testa: vu cumprà, massaggiatrici d'oriente con promesse promettenti, fiorai di spiaggia con rose erose, venditori deambulanti di cocco bello ma non troppo: scalzi? Mica son pazzi! Ma io? Cammino sulla sabbia rovente, così scalzo così felice, con cartello appresso: “Non ho soldi, non compro niente”.
Trasmissione del calore da un mezzo solido caldo ad un altro freddo. Nei vostri piedi iniziano a muoversi milioni di molecole che, sbattendo l'una contro l'altra, si surriscaldano: ed è proprio questo il vostro guaio: il surriscaldamento delle maledette molecole: bisogna ridurre quindi il contatto con il solido caldo. Lapalissiano, no? Basta tenere un passo che consenta al piede di stare poco tempo sulla sabbia, così che possa raffreddarsi, semplice, no?
Ecco come cammino: alzo la gamba il più possibile: faccio il passo più lungo possibile: appoggio il tallone e poi la punta del piede: poi appoggio l’altro piede che nel frattempo si è raffreddato e torno ad alzare l’altro: passo lungo e alto: tallone: punta del piede: e così via in un susseguirsi di ammirazione per chi mi vede passeggiare: in un susseguirsi di stupore ed applausi e risate di gioia: facile diventare idolo di una città.
Spuntano dal fondale elefanti di mare: proboscidi spruzzano acqua salata e chissà cos’altro. Che soddisfazione tutti questi applausi per le mie pirobazie, fra elefanti e prozie, spacciatori di cocco ambulante, cinque ambulanze, donne al volante, uomini con l’amante, ombrelloni, farfalloni, punzecchioni, e voi affianco a me, passeggiando a piedi nudi sulla sabbia rovente di agosto: senza scottarsi, s’intende.

Jeff l'anarco insurrealista
Da "Il Punto sulla Riviera" di agosto 2012
www.ilpuntoonline.com

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