Elefanti
spuntano dal nulla. E poi dicono che io non sia affidabile. Spesso è vero: ma dopotutto
cammino incolume a piedi nudi sulla sabbia rovente di agosto, senza scottarmi i
piedi, senza dolori: tranquillo. Facile diventare idolo di una città. I bagnanti
mi osservano meravigliati: ma come farà quel tizio lì, (sarei io), a non
scottarsi? Sono l’eroe, il mago, l'incantatore di genti di questa riviera: nonostante
elefanti circondino il mio genio, mi schiaccino il cervello, mi rompano la
testa.
Volete
anche voi camminare a piedi nudi sulla sabbia rovente senza correre da un
ombrellone all’altro, come pazzi e ladruncoli, rubando le ombre degli altri? Non
sono del tutto affidabile, è vero: per esempio vedo spuntare dal fondo del mare
elefanti da amare: solite allucinazioni: spaghetti involontari, cozze di
qualità. Innanzitutto tenete a mente la trasmissione termica. Ed ora non
correte su internet a cercare blog di pseudo scienziati, malati internauti. “Trasmissione
termica”, zac! “Camminare sulla sabbia rovente”, zac! Dal mondo reale al mondo
digitale in un attimo: non cercate su Google, cercate in me.
La
gente mi guarda stupita, mi venera, si inchina al mio passaggio ridendo di
gioia. Il mio passo è deciso, non mi fermo mai. Non ho paura della sabbia
rovente: cammino con portamento fiero e con idee geniali in testa: vu cumprà,
massaggiatrici d'oriente con promesse promettenti, fiorai di spiaggia con rose
erose, venditori deambulanti di cocco bello ma non troppo: scalzi? Mica son
pazzi! Ma io? Cammino sulla sabbia rovente, così scalzo così felice, con
cartello appresso: “Non ho soldi, non compro niente”.
Trasmissione
del calore da un mezzo solido caldo ad un altro freddo. Nei vostri piedi
iniziano a muoversi milioni di molecole che, sbattendo l'una contro l'altra, si
surriscaldano: ed è proprio questo il vostro guaio: il surriscaldamento delle
maledette molecole: bisogna ridurre quindi il contatto con il solido caldo.
Lapalissiano, no? Basta tenere un passo che consenta al piede di stare poco tempo
sulla sabbia, così che possa raffreddarsi, semplice, no?
Ecco
come cammino: alzo la gamba il più possibile: faccio il passo più lungo
possibile: appoggio il tallone e poi la punta del piede: poi appoggio l’altro
piede che nel frattempo si è raffreddato e torno ad alzare l’altro: passo lungo
e alto: tallone: punta del piede: e così via in un susseguirsi di ammirazione
per chi mi vede passeggiare: in un susseguirsi di stupore ed applausi e risate
di gioia: facile diventare idolo di una città.
Spuntano
dal fondale elefanti di mare: proboscidi spruzzano acqua salata e chissà
cos’altro. Che soddisfazione tutti questi applausi per le mie pirobazie, fra
elefanti e prozie, spacciatori di cocco ambulante, cinque ambulanze, donne al volante,
uomini con l’amante, ombrelloni, farfalloni, punzecchioni, e voi affianco a me,
passeggiando a piedi nudi sulla sabbia rovente di agosto: senza scottarsi,
s’intende.
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