
Volete
anche voi camminare a piedi nudi sulla sabbia rovente senza correre da un
ombrellone all’altro, come pazzi e ladruncoli, rubando le ombre degli altri? Non
sono del tutto affidabile, è vero: per esempio vedo spuntare dal fondo del mare
elefanti da amare: solite allucinazioni: spaghetti involontari, cozze di
qualità. Innanzitutto tenete a mente la trasmissione termica. Ed ora non
correte su internet a cercare blog di pseudo scienziati, malati internauti. “Trasmissione
termica”, zac! “Camminare sulla sabbia rovente”, zac! Dal mondo reale al mondo
digitale in un attimo: non cercate su Google, cercate in me.
La
gente mi guarda stupita, mi venera, si inchina al mio passaggio ridendo di
gioia. Il mio passo è deciso, non mi fermo mai. Non ho paura della sabbia
rovente: cammino con portamento fiero e con idee geniali in testa: vu cumprà,
massaggiatrici d'oriente con promesse promettenti, fiorai di spiaggia con rose
erose, venditori deambulanti di cocco bello ma non troppo: scalzi? Mica son
pazzi! Ma io? Cammino sulla sabbia rovente, così scalzo così felice, con
cartello appresso: “Non ho soldi, non compro niente”.

Ecco
come cammino: alzo la gamba il più possibile: faccio il passo più lungo
possibile: appoggio il tallone e poi la punta del piede: poi appoggio l’altro
piede che nel frattempo si è raffreddato e torno ad alzare l’altro: passo lungo
e alto: tallone: punta del piede: e così via in un susseguirsi di ammirazione
per chi mi vede passeggiare: in un susseguirsi di stupore ed applausi e risate
di gioia: facile diventare idolo di una città.
Spuntano
dal fondale elefanti di mare: proboscidi spruzzano acqua salata e chissà
cos’altro. Che soddisfazione tutti questi applausi per le mie pirobazie, fra
elefanti e prozie, spacciatori di cocco ambulante, cinque ambulanze, donne al volante,
uomini con l’amante, ombrelloni, farfalloni, punzecchioni, e voi affianco a me,
passeggiando a piedi nudi sulla sabbia rovente di agosto: senza scottarsi,
s’intende.
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